SANTUARIO
BEATA VERGINE MARIA DELLE GRAZIE

Piazza Santuario, 4 - 46010 Grazie di Curtatone (MN) -
Tel. 0376/349002
e-mail:
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LE TRADIZIONI POPOLARI



La fiera e i Madonnari


Ogni anno il 15 agosto, festa dell'Assunta, il piccolo tranquillo borgo si anima di una folla strabocchevole e festante in occasione della Fiera delle Grazie, nata nel 1400, quando la fama del Santuario e delle grazie ivi elargite dalla Vergine si diffuse a tal punto da attirare folle di pellegrini, provenienti da ogni luogo. 

Per far fronte alle loro necessità, alcuni si improvvisarono venditori ambulanti di generi alimentari. Francesco Gonzaga l'11.08.1425 emanò la prima grida riguardante la fiera che divenne così la più importante manifestazione religiosa, commerciale e culturale del luogo, oltre che un'occasione di divertimento e distensione.

In tale contesto si inserisce quella forma di arte e preghiera insieme che è costituita dalla pittura a gessetto dei madonnari, abituali frequentatori della piazza fin dai tempi remoti, ma disciplinati ufficialmente solo nel 1973 su iniziativa di Gilberto Boschesi. Il 15 Agosto 1973 Provincia e Comune organizzarono il 1° incontro-gara dei "pittori di Strada" ed Enzo Tortora, facente parte della giuria ne coniò la definizione di "Madonnari".  
Nel corso degli anni la loro presenza si consolidò con l'arrivo di stranieri e di donne e la manifestazione ottenne il patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero dei Beni culturali e della Regione. La sua fama, prima limitata all'ambito locale, grazie all'interessamento della stampa, varcò i confini nazionali diffondendosi in tutto il mondo, come testimonia anche la menzione che se ne fa in vari siti internet, ove sono inserite foto ad immortalare immagini sacre disegnate a gessetto e svanite in pochi giorni.
Ora i Madonnari si sono riuniti in un'Associazione e alle Grazie è stato inaugurato un museo ad essi dedicato.
Ogni anno la vigilia dell'Assunta essi si ritrovano, ricevono la benedizione del Vescovo ed iniziano i lavori che si protraggono per tutta la notte.
Indimenticabile - e  storica per la singolare esperienza dei Madonnari - rimane la loro corale e grandiosa interpretazione del Giudizio Universale di Michelangelo, realizzata il 22 e 23 Giugno 1991 in occasione della Visita Apostolica del papa Giovanni Paolo II  che, invitato, volle apporre con il gessetto un suo autografo. 
 

Fede

e


preghiera ...
benedizione dei madonnari madonnari al lavoro 
arte popolare

e


divertimento ...
si intrecciano in un

gioco di


figure e colori ...
Il Giudizio Universale
1991
a cui fa sempre

da sfondo


il Santuario

il Vescovo "asfaltato" lavori finiti
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I barcaioli del Mincio

Eredi degli antichi pescatori che con le loro umili imbarcazioni solcavano i canali del lago tra canneti e fior di loto, i barcaioli moderni effettuano il trasporto di pellegrini e turisti desiderosi di immergersi nella natura e di conoscerne le bellezze. Molte sono le scolaresche, molti i gruppi associativi e parrocchiali, molti i gruppi delle terze età, molti i gruppi di persone disabili che godono di una simile esperienza.  

Dal pontile delle Grazie, partono quotidianamente con barche a motore o elettriche per arrivare sino a Belfiore con gruppi festanti tra fiori ed uccelli selvatici. Organizzano pure gite nelle notti di luna piena per godere in familiarità la pace di un ambiente inusuale, per una rigenerazione fisica e spirituale, lontano dai ritmi frenetici della vita di ogni giorno.


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Cucina tipica mantovana

Il turista o il pellegrino può approfittare della tranquillità del prato per una bella e serena scampagnata, ma può altresì sostare per un pranzo tranquillo in una delle tipiche locande del borgo, dove la cucina mantovana la fa da padrona con i piatti tradizionali.


                                                                               
 

 








Litanie
"Lumen Gentium", 2



Madre dei viventi
prega per noi

Madre dei fedeli
Madre di tutti gli uomini
Eletta tra i poveri del Signore
Umile ancella del Signore
Serva della Redenzione
Pellegrina nel cammino della fede
prega per noi

Vergine dell'obbedienza
Vergine della speranza
Vergine dell'amore
Modello di Santità
Immagine della Chiesa
Madre della Chiesa
prega per noi
Avvocata nostra
Aiuto dei cristiani
Soccorso dei poveri
Mediatrice di grazia
Glorificata nel corpo e nell'anima
prega per noi

Regina dell'universo
Segno di consolazione
Segno di sicura speranza
Segno della gloria futura

prega per noi



15 AGOSTO,
NOTTE CON I MADONNARI

Ho contattato per la prima volta i “Madonnari alle Grazie” nell’ormai lontano 1987, ovviamente nel contesto della Festa dell’Assunta quando il Santuario mariano-mantovano esprime il massimo della sua connaturale e misteriosa “vocazione”, che è quella di sprigionare sempre e per tutti la sua attrattiva simpatica, distensiva e, per dirla con una sola parola, familiare. E’ una attrattiva che, a Grazie, tutti e tutto compromette, e in qualche modo tutto coinvolge, e tutto e tutti quasi avvolge di tenerezza umana, spirituale e, certamente, cristiana.

Da allora in poi, ho sempre frequentato il “15 Agosto a Grazie”, proponendo anzi anticipazioni per la celebrazione di un primo vespro alla vigilia, e addirittura un raduno di preghiera popolare notturna nel prato in riva al Mincio.

Da un paio d’anni anzi, risiedendo negli edifici del Santuario, riesco a contattare i Madonnari anche di notte, poi al primo chiarore del mattino, alla fine dopo le mie celebrazioni camminando tra loro per contemplare le loro opere.

Ovviamente, anche nella ricorrenza dell’Assunta il mio posto è innanzitutto dentro il Santuario. Ma, uscendo, non vedo confini. Vedo che anche il Sagrato con i suoi Madonnari, anche il prato retrostante, anche il Mincio con i suoi fior di loto, e soprattutto anche il brusìo umano che in questi spazi si muove e ti fa compagnia, tutto diviene un Santuario all’aperto.

Potrei raccontare, ma mi perderei in emozioni intrattenibili, alla fine peraltro troppo personali. Una sola evidenza posso appena registrare. Quei Madonnari, visti a sera inoltrata e lungo la notte, sono come incorporati sugli asfalti del Sagrato. Li devi lasciar stare. Sono come in transfer. Alla fine, di buon mattino, quasi si ritirano come chi in qualche modo ha finito e decide di lasciar andare in libertà la sua “creatura”, esponendola ai visitatori, e magari anche a un … acquazzone temporalesco che tutto cancella. Ci credono, peraltro sono insoddisfatti, ma prevedibilmente torneranno l’anno dopo.

E’ questo che i Madonnari mi trasmettono nella Festa dell’Assunta. Ed è quasi una loro parabola che dà riscontro prezioso alle dimensioni spirituali e cristiane dell’esistenza umana. Noi tutti in qualche modo siamo tesi ad esprimere qualcosa di quel “bello” che è in noi; ma la tensione al bello va sempre oltre; e, pur cancellando e ridisegnando, rimane sempre infinito spazio aperto. E’ la dinamica di “noi, pellegrini quaggiù”; è per tutti energia di assunzione e di ascesa.

+ Egidio Caporello


cfr. Prefazione a: Norberto PAGLIARI: “Gessetti a Grazie di Curtatone - Madonnari in Piazza”, ed.  Sometti Mantova,  2009








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